La Champions League? Ancora si può 
Nel caso in cui la Roma non dovesse dare immediati cenni di ripresa e quindi perdere anche il derby, c’è un dato che rende praticamente nulle le speranze della squadra giallorossa di raggiungere la qualificazione alla prossima Champions League, che come ha avuto modo di spiegare bene la donna dei conti di Trigoria, Cristina Mazzoleni, è l’unica competizione che ci garantisce il massimo livello di competitività della squadra. Anzi, statisticamente in questo senso sembra spacciata a prescindere dal risultato di domenica, anche se, come vedremo, sarebbe importante ripartire proprio contro la Lazio: se consideriamo infatti gli ultimi quattordici campionati di serie A – quelli, cioè, nei quali ogni vittoria valeva tre punti – non è mai accaduto che una squadra che dopo le prime undici partite avesse totalizzato meno di tredici punti sia poi riuscita a fine stagione ad arrivare tra le prime quattro. Tredici punti fece il Parma nel campionato 1996-97, ma poi riuscì a totalizzarne addirittura 50 nelle successive 23 gare: allora si giocavano infatti 34 partite perché i campionati erano a 18 squadre. Ma questo cambia poco per la sostanza: sta di fatto che nessuno è mai riuscito ad arrivare tra le prime quattro essendo partito lentamente come la Roma di quest’anno, malinconicamente ferma a quota otto.
A dir la verità, una squadra è riuscita nell’impresa avendo in classifica appena 7 punti dopo le prime undici giornate: si tratta del Milan 2006-2007 che però, essendo partito con una penalizzazione di 8 punti in seguito alle sentenze di Calciopoli, in realtà in quelle prime undici partite aveva totalizzato 15 punti e quindi aveva dimostrato di poter tenere quel passo che poi l’avrebbe riportato in Europa dalla porta principale. Non per caso, quell’anno vinse anche la Champions League. A ben vedere, questo per la Roma potrebbe essere il modello a cui far riferimento per poter vantare una minima speranza di mantenere il suo posto al sole tra le regine d’Europa. Quel Milan, infatti, uscì da una pesantissima crisi con le sue proprie forze, reagì ad un inverno difficile nel corso del quale furono messi spesso in dubbio il valore dei giocatori della sua rosa e le capacità dell’allenatore eppure poi riuscirono intanto a garantirsi la qualificazione alla Champions già dal campionato e alla fine a trionfare anche nella massima competizione continentale, la stessa nella quale la Roma sembra già ben lanciata. Ciò che servirebbe alla squadra di Spalletti è una spinta per ricominciare a correre: si pensava che fosse arrivata con la splendida vittoria sul Chelsea, e invece a Bologna c’è stata l’ennesima involuzione, ora c’è l’occasione del derby, da affrontare per una volta con la rosa quasi al completo. In pratica, la squadra dovrebbe convincersi di essere partita con una penalizzazione tipo quella che afflisse il Milan.
Proviamo allora a capire che tipo di passo dovrebbe tenere la Roma nel caso in cui riuscisse ad uscire dal derby con i tre punti in tasca. Facendo però una premessa: proiettando per le 38 giornate il dato medio fin qui meritato dalle altre squadre, Totti e soci non avrebbero alcuna speranza. La quarta ad oggi sarebbe infatti la Lazio, con una proiezione di 76 punti a fine campionato: il che significa che la Roma per superarla dovrebbe fare nelle residue 27 partite almeno 66 punti, praticamente una media di 2,44 punti a gara, una velocità pazzesca che negli ultimi anni è stata tenuta solo dall’Inter 2006-2007. Ragionevolmente, possiamo però ipotizzare che non tutte le prime quattro squadre della classifica reggeranno i ritmi di oggi. E se prendiamo come riferimento la media degli ultimi quattro campionati, per arrivare quarti bisogna totalizzare più o meno 64 punti. Per la Roma che vincesse il derby, farebbero 53 punti nelle ultime 27 partite, per una media di 1,96 punti a gara, diciamo pure 2. La Roma di Spalletti degli ultimi due anni questa media l’ha sempre superata. Si tratterebbe di fare uno score tipo 15 vittorie, 9 pareggi e ancora 3 sconfitte. Difficile, non impossibile. Forse si è ancora in tempo per realizzare un’impresa mai realizzata da qualcuno nella storia recente del nostro campionato.
